Cinema

Arriva "Saturno contro" di Ferzan Ozpetek

Arriva "Saturno contro" di Ferzan Ozpetek

Un compendio esaustivo dell'Ozpetek-pensiero: sull'amore, gay o etero non importa, che cambia ma non finisce mai; sull'amicizia, vero motore della vita, un sentimento "che è tutto, la famiglia che ci scegliamo"; sulla difficoltà di affrontare la morte, "evento che fa una paura allucinante". Con molti accenni, indiretti, alla tematica - attualissima - di una tutela delle coppie di fatto; e con una miscela di lievi sorrisi e lacrime varie, che si alternano per le quasi due ore di pellicola. Al suono di una dolente colonna sonora, firmata da Neffa. E' tutto questo Saturno Contro, film - attesissimo - di uno dei nostri registi più amati: Ferzan Ozpetek, appunto. In uscita venerdì, nelle nostre sale. Un'opera corale su un gruppo di persone legate, a vario titolo, da un forte affetto: un po' come accadeva in un altro suo film, Le fate ignoranti, anche quello ambientato nel quartiere Ostiense di Roma. Solo che lì si trattava di un gruppo omosex e abbastanza alternativo, nello stile di vita. Qui di persone borghesi, benestanti, alle prese con problemi vari: la droga (il personaggio interpretato, in maniera convincente, da Ambra Angiolini); il tradimento (col triangolo Margherita Buy-Stefano Accorsi-Isabella Ferrari); la difficoltà di trovare un nuovo amore (Ennio Fantastichini, che sullo schermo si definisce "non gay ma frocio, sa, sono all'antica"); un amore non corrisposto (quello di Michelangelo Tommaso, star della soap Un Posto al sole, per lo scrittore di successo Piefrancesco Favino); la tendenza a criticare e immischiarsi nelle faccende altrui (Serra Yilmaz, immancabile nelle pellicole di Ozpetek). Tutte tematiche che si catalizzano nell'evento che cambierà l'esistenza di tutti: la malattia improvvisa, l'agonia, la morte, di Lorenzo (l'ex Grande fratelllo Luca Argentero), compagno di vita del personaggio di Favino. Da qui un percorso doloroso, che coinvolge tutti, per accettare la perdita. Itinerario che può riuscire solo grazie alla forza dell'amicizia. Insomma, un film intimista. Ma che, come già accennato, contiene anche dei riferimenti - più o meno sottili - alla necessità di garantire, in qualche modo, i diritti di due persone che si amano. Proprio come, tra mille peripezie, sta tentando di fare il governo. Ecco perché non sorprende che Ozpetek, al termine della proiezione, si entusiasmi sull'eventuale varo di un provvedimento sulle unioni civili: "In questo film - dichiara - io volutamente non parlo di politica, faccio solo sentire le emozioni. Detto questo, per me i Dico sono una cosa molto buona, ottima, un grosso passo in avanti: dobbiamo ringraziare la Pollastrini e la Bindi, guarda caso due donne, che hanno fatto un disegno di legge molto importante". Ma c'è dell'altro, "Non posso pensare - prosegue Ozpetek - che qualcuno che si dice religioso possa non voler dare alcun tipo di tutela, di protezione, alle persone deboli. Se è così, credo non sia religioso, perché potrebbe anche andare all'inferno". Parole forti, sentite, le sue. Che però rischiano di oscurare un film che, per ammissione del suo autore, è fatto di emozioni, di sentimenti. "Volevo raccontare - spiega ancora Ozpetek - un gruppo di amici, di persone che si sono scelte, che sono diventate una famiglia. Qualcosa che un po' ci protegge dal mondo esterno". Una storia, in senso lato, autobiografica, visto che il regista un gruppo di amici così ce l'ha davvero, da anni: "In effetti ho portato sullo schermo ciò che è intorno a me", conferma lui. E anche un'opera che punta molto sulle interpretazioni del gruppo di attori: se per simpatia svettano Fantastichini e Milena Vukotic (nel ruolo di infermiera d'ospedale), è il personaggio di Ambra Angiolini quello che, almeno a guardare il film, è trattato con più amore dal regista. "Per me è stato difficile - racconta l'attrice - avevo timore del progetto. Ma Ferzan mi ha detto 'fidati di me', e io l'ho fatto: insieme a Francesco (Renga, il musicista suo compagno, ndr), è la persona di cui ora mi fido di più. Quanto al mio ruolo... bè, anche se nella borsetta non ho tutte quelle sostanze (droghe, ndr) che usa lei, le mie paure, le mie debolezze, sono le stesse". Ultima annotazione: come ampiamente riportato dai giornali, già nei mesi scorsi, il titolo si riferisce a una congiunzione astrologica decisamente negativa. "Due amiche esperte in oroscopi - rivela Ozepetek - mi hanno scongiurato di non cominciare le riprese a luglio, come volevo io, ma ad agosto. Io ho seguito il consiglio. Anche se, va detto, in questo momento tutto il mondo è in una fase Saturno Contro...".. Fonte: la Repubblica